martedì 20 gennaio 2015

Jon Jones Cocaingate, la malainformazione, il rapporto tra la cocaina, la marijuana ed i test antidoping

Ormai è di dominio pubblico, il campione della 205 libbre dell’#UFC #JonJones, il 4 dicembre 2014 in un test “out-of-competition” è stato trovato positivo ad un metabolita presente nella cocaina, precisamente il Benzoylecgonine.

Questa è la notizia. Questo è il fatto principale, e l’hanno pubblicato praticamente tutti subito, molti anche senza farsi domande di come funzionino certi tipi di test, del perché tale positività sia stata resa nota solo ora, ma soprattutto del perché l’abbiano fatto combattere un mese dopo e perché non l’abbiamo privato del titolo.

Essendo un lettore de “Il Fatto Quotidiano” ed avendo io una certa “deontologia”, pur non essendo un giornalista o pubblicista, ho preferito studiare ed indagare ancora prima di entrare in un argomento, che altrimenti sarebbe stato l’ennesimo da bar, come di fatto si può leggere quasi ovunque. La mala informazione imperversa, e è anche il motivo per cui ci ritroviamo il PD al governo ed abbiamo permesso che Berlusconi facesse gli affari propri.

Premesso ciò vi anticipo anche che tale scritto sarà lungo, molto lungo, sarà basato su articoli scientifici di cui allegherò i link, sul regolamento NSAC(Nevada State Athletic Commission – che è la commissione atletica che ha disciplinato il regolamento unificato così come lo conosciamo e che ha fatto i test in questione), su quello WADA(World Anti-Doping Agency, su cui si basa quello NSAC), ed affronterà anche l’altra polemica correlata, quella del perché l’essere positivi al THC ed ai cannabinoidi, venga considerato come PED(Performance Enhancing Drug).

Per chiunque segua le MMA, ma soprattutto gli eventi targati UFC, avrà letto più volte di test “in-competion” e di test “out-of-competition”. La differenza è semplice…i primi sono quelli che vengono fatti, a seconda della disciplina sportiva, prima o dopo la prestazione. I secondi vengono fatti di solito a sorpresa, sia per atleti che stiano preparandosi ad un evento(il 99% dei casi) che ad atleti che abbiano semplicemente la licenza nel Nevada.
La differenza è anche nel tipo di sostante che vengono cercate. Qui la lista di quelle che sono sempre proibite i cui test vengono fatti “out-of-competition”. Come potrete notare le droghe cosiddette “ricreazionali” sono assenti. Quindi cocaina e cannabinoidi non ci sono.
Perché è importante far notare ciò? Perché qui risiede il motivo dello scandalo e la risposta al perché a Jon Jones non siano state applicate penali di alcun tipo.
Mi spiego meglio…Il test del 4 dicembre(un mese prima del match) non avrebbe dovuto contenere il controllo della cocaina, quindi quel valore di positività non sarebbe dovuto mai uscire.
Pur essendo stato fatto per errore, fa parte di un test “ufficiale”, quindi tutti i risultati, negativi, compreso quello sono stati pubblicati.
Quella positività, a prescindere da quello che si possa pensare del Jon Jones atleta o persona, legalmente e sportivamente parlando, non può quindi avere influenza alcuna sulla sua partecipazione all’evento, né tantomeno privarlo del titolo(qui una possibile spiegazione di mmamania.com).
Non solo, entrando nel particolare della positività, è stato trovata una percentuale minima di un metabolita della cocaina, il che secondo l’NSAC(che si basa sempre sull’esperienza e sulla bibliografia WADA e USADA) significherebbe, in parole poverissime, che Jones possa aver assunto cocaina o un farmaco antiinfiammatorio chiamato #Esterom anche 5 giorni prima del test.
In 21 incontri da professionista Jon Jones non è mai stato trovato positivo ad alcuna sostanza, sia in test “in-competion”(tutto negativo anche dai test post match contro Cormier) che in test “out-of-competition”.
E voi direte…perché allora ha dichiarato di avere un problema di droga e si è recato presso un centro di riabilitazione per tossicodipendenti?
La risposta potrebbe averla data #NateDiaz con uno dei suoi sgrammaticati messaggi su #Twitter, ma decisamente arguto questa volta.




Quindi se volessimo seguire la teoria del californiano, dovremmo pensare che essendo Jon Jones un campione non amato, abbiano(Zuffa/White...)organizzato un qualcosa per fare in modo che faccia direttamente la parte del "bad boy", il che stsoricamente parlando, ha sempre venduto PPV e fatto parlare.
Questa è una teoria, un aspetto possibile, non ho idea se possa essere o meno credibile.

(AGGIORNAMENTO DEL 13/01/2015)
Sembra che la tesi di Diaz possa essere la più credibile...la madre del campione ha dichiarato che al figlio sia bastata una sola notte per uscire dal problema della dipendenza e che andrà a vedere il fratello che gioca nell'NFL.

Le zone d'ombra sulla faccenda non sono finite qui...

Sembra che i problemi di droga del campione siano ben noti nell'ambiente, il che andrebbe a cozzare con la versione di Diaz.
Altra teoria sia basata su questa foto in cui Chael Sonnen scelse una bevanda inusuale per reidratarsi dopo la cerimonia del peso prima del consueto face off...


teoria subito sgonfiata perché sembrerebbe che Sonnen abbia fatto ciò più volte, anche contro Stann ed al WEC contro Baker. Non solo...potrebbe essere legato ad una possibile sponsorizzazione proprio con la Coca Cola, in cui erano in ballo sia lui che Jon Jones



Sempre Sonnen sarebbe causa di altra teoria basata su un suo messaggio su twitter

Rumor su alcuni forum spiegano tale messaggio così: "JBJ wrestled in Iowa and liked to play with white things... primarily coke and women."

Altra teoria, anche questa non confermata, è testimoniata però in questo articolo Greg Howard in cui racconta di come durante una lunga intervista con il campione, questo abbia prima dichiarato di non aver mai assunto droghe o altro, per poi ammettere immediatamente di aver mentito.
Sembrerebbe che Howard abbia volutamente scelto di tenere questa confessione "fuori" dall'intervista, ma visti i fatti recenti, avrebbe deciso di tirarla fuori ora.
<"I've always been straight edge, man," he insisted to me once, before immediately admitting that he was lying. "I've always been straight edge."
This doesn't come out of nowhere. In reporting this story, I heard a lot of rumors about Jones's cocaine use, some of which went past what you'd expect of a rich young celebrity in 2014. I left those alone partly because it's a long way from rumor to solid fact and partly because, as evidenced by his success, whatever he's been up to late at night hasn't hurt his athletic performance much. This is worth noting just by way of saying that this is more likely than not something that actually could affect his career, as opposed to the result of one night's bad decision. Just a few minutes ago, I got this text from a source close to Jones: Can't believe it took this long for jon to pop on coke.>


Non è finita qui...o almeno, per quanto riguarda la positività alla cocaina sì, ognuno può avere le proprie idee e condannare l'uomo Jon Jones per uso o meno di cocaina. Quello che è da tenere ben separato è l'atleta, il quale potrà non essere un modello di "campione" anche fuori dall'ottagono, ma nessun test al momento può mettere in discussione il suo titolo o le sue vittorie.

Perché non sarebbe finita??? Perché proprio mentre mi accingevo a chiudere l'articolo sono venuti a galla altri dati...dati nel senso di numeri e questa volta non coinvolge solo Jon Jones, ma anche Daniel Cormier. Sembra che sia nei test del 4 dicembre, che in quelli "in-competition", sia l'urina del campione che dello sfidante, abbiano dato risultati leggermente fuori norma per quanto riguardi il rapporto tra testosterone ed epitestosterone. In entrambi i casi è stato fatto un ulteriore test, molto costoso che non viene quasi mai eseguito, ed è il Test agli isotopi di carbonio. Questo ha dato risultati negativi per quanto riguarda eventuali tracce di testosterone artificiale.
Quindi i valori anomali, sono stati attribuiti a fattori naturali, soprattutto perché entrambi di poco fuori i limiti.

Chiudo tale scritto con le parole dello sconfitto, il quale, a prescindere da tutto, è stato un "Signore" ed un "Uomo", al contrario di molti suoi fan...

"I am aware of Jon's test, and if there is anything to say it is this: there are a lot of people you impact, so please let's get it together. Good luck on your rehab!"(Daniel Cormier)

(Aggiornamento del 19/01/2015)
Qui di seguito la voce all'incriminato. In un'intervista per nulla conciliante, Jon Jones ci racconta la sua versione dei fatti di cui farò, per brevità, un resoconto schematico qui di seguito.
- In passato ha assunto cocaina e provato altre droghe, quando era al college. Solo durante alcune feste, non frequentemente, sempre lontano dalla dipendenza. Questa ammissione conferma il messaggio su twitter di cui sopra inviato da Chael Sonnen.
- Non cerca scuse, è conscio di aver commesso un errore stupido, e non saprebbe nemmeno lui dare una spiegazione. Sapeva che avrebbero potuto scoprirlo, ma ha tentato di tenere nascoste le sue paure, dovendosi concentrare anche sul match che aveva da lì ad un mese.
- L'entrare in un centro di riabilitazione è stato un qualcosa che gli è stato richiesto da alcuni suoi partner (probabilmente la Reebok con la quale aveva appena firmato il contratto), per controllare che non avesse problemi di dipendenze di alcun tipo. Le 24 ore in cui è stato dentro è stato sottoposto ad una serie di colloqui con medici, che dopo 7 ore hanno valutato che non necessitasse di stare dentro alla clinica, ma che le ore successive avrebbe potuto trascorrerle in una casa adiacente insieme ad altri pazienti. Il giorno successivo, dopo altri test, i medici gli hanno comunicato che non fosse clinicamente un tossicodipendente, e che potesse tornare a casa, ma che lo avrebbero, a tutela del partner, testato a sorpresa settimanalmente e che avrebbe dovuto seguitare una terapia con un consulente.




"Cannabis in Sport"
Seconda parte sul perché anche i cannabinoidi siano considerati PED...giusto per fare un po' di corretta informazione.
In fondo alla pagina c'è il link ed un estratto in inglese, quin farò solo un elenco dei motivi.

- Una maggiore vasodilatazione e broncodilatazione, suggeriscono che la cannabis possa anche migliorare l'ossigenazione dei tessuti.
- L'utilizzo di cannabis ha effetti significativamente positivi nello sport come un aumento/miglioramento della vista per i portieri e un maggiore rilassamento muscolare.
- Il fumare cannabis può far diminuire l'ansia, la paura, la depressione e la tensione senza avere effetti negativi sulla capacità di movimento. Il THC in minime quantità è un ansiolitico, che sono le quantità di solito assunte dagli atleti.
- THC e cannabis aumentano anche la risposta agli stimoli, portando il soggetto ad avere comportamenti tali da fargli prendere più rischi del normale, ma senza influenzare la sua capacità di giudizio.
- Il fumare cannabis, riducendo l'ansia, permette agli atleti di performare molto meglio sotto stress e di allievare lo stress di esperienze traumatiche vissute precedentemente durante le competizioni.
(Qui posso aggiungere la testimonianza diretta di un ex atleta dell'UFC, Matt Riddle, quando lo intervistai a Londra, dopo la conferenza stampa alla palestra London ShootFighters. Lui mi disse che proprio questi sono erano i problemi che aveva sempre avuto nella vita, e che lo avevano limitato. Le medicine sintetiche tradizionali con lui avevano sempre avuto effetti collaterali spiacevoli, e quindi gli fu prescritta l'assunzione di cannabinoidi, legale nel suo stato di residenza, proprio per far fronte a tali problemi di ansia e paure legate alla prestazione atletica).
- L'uso di cannabinoidi può avere anche effetti sulla memoria...sportivamente parlando può avere quindi un ruolo importante nel far dimenticare ricordi spiacevoli, i quali potrebbero invece portare il soggetto ad avere comportamenti avversi a tali esperienze.
- La cannabis viene definita spesso come un ergogenico, avendo effetti diretti sull'umore, quasi come un antidepressivo.
- La cannabis quindi può essere considerata PED in sport che necessitino di molta concentrazione.


Cannabis in Sport
Anti-Doping Perspective
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3717337/
“However, in this study vasodilation and bronchodilation were increased, suggesting that cannabis could also improve oxygenation to the tissues. Furthermore, hotlines developed in support of doped athletes report performance-enhancing capabilities (WADA, unpublished observations). Cannabis is presented as a drug that has significant positive effects in sports, such as improvement of vision for goalkeepers and muscle relaxation.
Smoked cannabis can decrease anxiety, fear, depression and tension.[75] THC is anxiolytic at low doses,[80] the doses reportedly consumed by athletes.[81] Animal studies also addressed can-nabinoid effects on aversive responses. Interfering with the hydrolysis or uptake of endocannabinoids reduced anxiety-like behaviours without motor impairment in rodents,[82–84] and CB1 knockout mice exhibited increased anxiety-like behaviour.[85] In human volunteers, THC and cannabis also increased impulsive responses leading to more risk-taking behaviour but without affecting decision making.[86,87] In this regard, and from a sports perspective, Martinez[88] suggested that cannabis smoking reduces anxiety, allowing athletes to better perform under pressure and to alleviate stress experienced before and during competition.[88] Furthermore, cannabinoids play a major role in the extinction of fear memories by interfering with learned aversive behaviours.[89–91] Athletes who experienced traumatic events in their sports career could benefit from such an effect. For these reasons, Wagner[92] described cannabis as ergogenic. The endocannabinoid system is also involved in the modulation of mood. Animal studies demonstrate antidepressant-like effects in models based on inescapable or chronic stress.[83,93,94] In adolescents and young adults, cannabis also helps in coping with negative mood and emotional distress.[95–97]
Catlin and Murray[98] indicated that cannabis could be performance enhancing in sports that require greater concentration. Iven[99] noted that athletes use cannabis for relief of anxiety and stress, and perhaps to reduce muscle spasm. Saugy et al.[81] suggested that athletes were mainly motivated to use cannabis due to its effects on relaxation and well-being, promoting better sleep.”


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